La situazione delle Organizzazioni Non Governative (ONG) in Azerbaigian
Le influenze dei modelli occidentali dei rapporti tra Organizzazioni Non Governative (ONG) e lo Stato hanno indotto l’Azerbaigian, paese di storica opposizione tra le due entità, a cambiare direzione. Come abbiamo già avuto modo di trattare in pubblicazioni precedenti, la percezione del governo di Baku rispetto alle Organizzazioni di Società Civile (CSO) rimane incerta, ma dai più recenti sviluppi sembrano maggiori le intenzioni del governo a collaborare con gli enti di CSO.
In particolare, nel 2008 fu costituito il “Consiglio per il Sostegno Statale alle Organizzazioni Non Governative sottoposto al controllo del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian” (NGO Support Council). L’organo è composto da undici membri designati dallo stesso Presidente, otto dei quali sono rappresentanti di ONG e vi è poi un pubblico ufficiale per ognuno dei tre organi governativi: Ministro della Giustizia, Ministro della Finanza e Presidenza. I fondi del Consiglio rimangono delle risorse chiave per la sostenibilità di molte delle ONG locali e straniere: sia nel 2018 che nel 2019, sono stati finanziati un ammontare di progetti pari a più di $ 2 milioni. Oltre alla pressione politica sulle ONG dovuta chiaramente alla provenienza dei fondi, il budget ridotto dell’organo che mira a sviluppare la cooperazione tra lo stato e le ONG, spesso risulta insufficiente per sostenere le attività delle ONG. Questi impedimenti, aggiunti ad una scarsa trasparenza nei processi regolativi, non sembrano distinguere tra ONG e “GONGOs”, ovvero quelle organizzazioni non governative con una compromessa indipendenza in quanto, di fatto, promosse dal governo. Dall’altro canto, invece, membri interni al NGO Council sostengono che le negoziazioni con il governo sono inevitabili per raggiungere dei risultati effettivi.
Sulla base del Consiglio stesso, nell’aprile 2021 è stata costituita l’ “Agenzia per il Supporto Statale alle ONG della Repubblica dell’Azerbaigian” con maggiori competenze, come il potere, seppur temporaneo, di definire regole in merito all’utilizzo e erogazione dei finanziamenti. Nonostante questi sforzi però, a maggio 2021, solo un mese dopo, la Corte Europea dei Diritti Umani ha dichiarato che decine delle sentenze di rifiuto nella registrazione di nuove ONG violano la libertà di associazione. Questa situazione ambigua suggerisce che in Azerbaigian si stanno percorrendo i primi passi di un cambiamento sociale, ma c’è ancora molta strada da fare.
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Nota sull’autrice: Elena Marinoni, 21 anni, sta per concludere il ciclo di Laurea in “Philosophy, International Studies and Economics” all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Diplomata al Liceo Linguistico D.G. Fogazzaro di Vicenza. L’approccio poliedrico dei suoi studi arricchisce la visione della realtà che la circonda, cosa che ha potuto allenare anche durante un semestre di Erasmus ad Ankara, la capitale turca e durante un anno di studi in Honduras in quarta superiore. La sua curiosità la spinge a ipotizzare l’avvio di buone pratiche di collaborazione tra Paesi diversi, ispirandosi al bene comune.