È uscito anche quest’anno l’Italy Giving Report!
Lo attendiamo con ansia ogni anno, perché è uno strumento essenziale per noi fundraiser e consulenti: una fonte di informazioni sintetica e autorevole.
Grazie quindi a Vita Magazine per questa decima edizione, pubblicata nel numero di Febbraio!
Prima di addentrarci nell’analisi dello studio, voglio segnalare l’editoriale dedicato a Riccardo Bonacina: un ricordo prezioso di una persona stimata, a cui tutto il Terzo Settore deve qualcosa.
Il quadro dei dati
Detto ciò, veniamo al quadretto che disegnano i dati: le donazioni aumentano del +9,83%, mentre il numero di donatori diminuisce del -6,78%.
C’è da star contenti no? Anche perché vi è un altro dato significativo: le donazioni crescono in proporzione, più della crescita dei redditi dichiarati (+6,3%) quindi le cose son due:
- gli italiani donano di più
- oppure hanno imparato a donare meglio e ad utilizzare i relativi benefici fiscali.
O forse entrambe le cose. In ogni caso, un segnale positivo.
Vi sono poi anche altri dati positivi.
Le imprese, che aumentano il loro impegno, soprattutto attraverso partnership con le Organizzazioni del Terzo Settore, aumentando così il loro apporto economico. Tuttavia, il potenziale di crescita rimane ancora enorme.
Le Fondazioni Bancarie, il cui contribuito rimane rassicurante e segna un aumento dell’8,9%, rimanendo in linea con “quota 1 miliardo”. Interessante anche il dato di Assifero (pubblicato per la prima volta sul report, di che io ricordi), che stima la capacità erogativa delle proprie associate intorno ai 400 milioni di euro.
Il crowdfunding continua a fare il suo mestiere, in crescita, così come l’Art Bonus, strumento oramai consolidato per il mecenatismo. Soffre invece, ma si difende, il buon vecchio sms solidale.
Infine, segnalo i commenti dei vari intervenuti, tutti con spunti di riflessione interessanti. Primo fra tutti il testo di Gabriele Sepio in materia di agevolazioni fiscali manomesse dal governo Meloni: azione che non va enfatizzata, ma nemmeno sottovalutata.
Alcuni spunti
Dall’analisi dei dati e dal confronto con altre fonti (“Noi Doniamo” – Istituto Italiano Donazione, “Italiani Solidali” – BVA Doxa, “Donare 3.0” – Rete del Dono e PayPal), emergono alcuni spunti fondamentali:
- Diffondere la cultura del dono aiuta a far crescere la torta delle donazioni e ad aumentare il numero di donatori;
- La cura delle relazioni con il donatore/donatrice – sia persona fisica o giuridica – è attività strategica ed irrinunciabile (oltre che giusta e dovuta);
- Il territorio e la community giocano un ruolo chiave nell’identità e nella partecipazione dei donatori: serve maggiore attenzione su questi aspetti.
- La digitalizzazione delle organizzazioni non profit ha ancora ampi margini di miglioramento;
- L’intelligenza artificiale? Bene usarla, ma con garbo.
Uno sguardo oltreoceano
Sull’intelligenza artificiale si è espressa anche l’AFP (American Fundraising Professional) in un articolo in cui ha condiviso i 5 trend del 2025 (qui l’approfondimento: link):
- L’intelligenza artificiale con un occhio all’etica
- L’aumento dei programmi mensili di donazione che promuovono la fedeltà dei donatori;
- Impatto delle politiche governative (ndr. tutto il mondo è paese)
- La continua espansione dei DAF (DONOR ADIVISED FUND) Fondi assistiti
- Necessità di contrastare il calo nella fidelizzazione dei donatori
In fondo, le sfide e le opportunità, da una parte e dall’altra dell’oceano, non sono poi così diverse.
Conclusioni
I dati sono positivi, e ci aiutano ad individuare le aree di miglioramento dove investire. E questo è un invito a consulenti, fundraiser e soprattutto ai dirigenti delle organizzazioni non profit che hanno la responsabilità di scegliere dove allocare le risorse.
E quindi un invito: abbiate coraggio, perché i donatori e le donatrici lo meritano.
PS – Lo sappiamo bene che i bei progetti vanno sostenuti e quindi mi corre l’obbligo, ma mi fa anche molto piacere, di invitare chiunque ad abbonarsi alla rivista perché oltre ad essere un utile compagno di viaggio per 12 mesi, sarebbe pure un bel gesto per dimostrare concreto apprezzamento per tutto il lavoro che fanno coloro che lo producono.